Il monastero di San Ponziano

Il monastero di San Ponziano

storia01

Il complesso edilizio oggi noto come “monastero di San Ponziano”, dall’omonima Chiesa adiacente e sito sull’omonima piazza a pochi metri da Porta Elisa, ha storia antica.

Il convento di San Bartolomeo in Silice e Cipriano

Le fonti documentano l’esistenza del nucleo originario che si affacciava lungo la via Cassia già dal 832. Il convento fu inizialmente intitolato a San Bartolomeo in Silice e Cipriano ed aveva annessi Chiesa ed ospedale. Nel 1099 Rangerio, ai tempi vescovo di Lucca, cedette questi beni all’abbazia di San Benedetto in Polirone nei pressi di Mantova, uno dei più grandi monasteri benedettini dell’epoca.

Tale passaggio comportò l’arrivo a Lucca dei religiosi cluniacensi, ai quali fu chiesto di partecipare attivamente alla vita religiosa della città. I monaci, ben presto, grazie alle loro pratiche devozionali a favore dei defunti, si conquistarono la piena fiducia dei lucchesi. Cosicché i cittadini li ricompensarono con frequenti lasciti e donazioni che andarono ad arricchire in modo consistente il  patrimonio terriero ed artistico del monastero.

Il Monastero di San Ponziano e l’ordine dei monaci olivetani

Nel XV secolo una bolla pontificia di Sisto IV assegnò San Bartolomeo in Silice all’Ospedale di San Luca causando la partenza dei religiosi provenienti dal monastero di Polirone. L’Ospedale, a sua volta, lo affidò ai monaci Benedettini Olivetani. Quest’ultimi erano arrivati a Lucca sin dal 1378 da Monte Oliveto Maggiore ed avevano preso dimora presso il monastero dei Santi Filippo, Giacomo e San Ponziano in Placule ubicato a sud ovest della cittadina lucchese.

Nel XV secolo la crescente tensione con il governo di Firenze indusse la Repubblica di Lucca a ripensare il suo sistema di difesa. Il progetto prevedeva l’abbattimento del convento olivetano e il conseguente trasferimento nel 1489  dei monaci nel monastero di San Bartolomeo in Silice che per l’occasione fu interamente ristrutturato.

L’antica Chiesa fu riedificata in posizione più arretrata rispetto alla cinta muraria in modo da non interrompere la linea delle fortificazioni e qui fu trasferito il corpo di San Ponziano. L’intero complesso cambiò denominazione e fu intitolato a San Ponziano.

Il monastero nel ‘700, grazie all’operato degli abati Andrea Raffaelli e Domenico Minutoli, entrambi lucchesi, divenne un importante centro di studi per i rampolli di famiglie illustri che decidevano di intraprendere una carriera ecclesiastica all’interno dell’ordine stesso.

Il principato baciocchiano

Intanto nel 1806, a causa dei rivolgimenti avvenuti in Italia in seguito alle conquiste napoleoniche,  i principi Baciocchi fecero il loro ingresso a Lucca.  La Repubblica si trasformò in un piccolo principato retto dalla sorella di Napoleone, Elisa Bonaparte e da suo marito, Felice Baciocchi.

Il cambiamento politico rappresentò una cesura profonda anche nella storia delle diverse realtà religiose lucchesi. Napoleone, infatti, condusse una convinta politica anticlericale volta a ridimensionare il potere della Chiesa e delle sue istituzioni e diede ordine che lo stesso atteggiamento fosse tenuto negli Stati soggetti alla sua influenza. Ciò condusse al fallimento del progetto avviatosi nel settembre 1805 ed appoggiato dalla stessa principessa Elisa di istituire un educandato all’interno del convento di San Ponziano. Già l’anno successivo giunse da Parigi l’ordine del sequestro del complesso e poco tempo dopo i beni di molti conventi e monasteri lucchesi furono indemaniati e alcuni ordini soppressi.

Il monastero di san Ponziano rimase occupato da alcuni ordini religiosi femminili che avevano perso i loro conventi.

Nel 1826 la nuova mappa dell’ordine olivetano compilata dall’abate Giannetti dichiarava soppressa la “nazione “ di Lucca.

Nel 1829 tutti i monaci di questo ordine o si erano allontanati dalla città o avevano optato per la secolarizzazione.